Certo, non è obbligatorio. Non è obbligatorio abitare in una città turistica e vivere di turismo. Si può anche decidere di vivere con il turismo, in civile coabitazione. Che vuol dire sostanzialmente questo (almeno per me): pur occupandomi di altro, guardo con interesse più o meno partecipe (a seconda delle occasioni, diciamo) alle interazioni fra turisti e operatori del settore, alle dinamiche che si innescano e alle conseguenze ad esse legate. Per esempio, mi ha sempre colpito l'utilizzo disinvolto del termine "vocazione turistica", formula che vorrebbe individuare la naturale disposizione che spinge una comunità a fare del turismo il fulcro della sua vita economica e sociale. Ma di preciso come si manifesta questa vocazione? Forse è l'insieme dei servizi organizzati per l'accoglienza? Non so, detta così mi sembra un po' fredda (e a volte anche esagerata), ma potrebbe. Oppure è solo una miscela equilibrata di cultura, tradizione e know-how che assegna questo titolo a un territorio invece che a un altro? Anche questa è un'ipotesi percorribile, ma non sufficiente a sottoscrivere un patto così importante e a giustificare un respiro collettivo tanto ampio (e poi si rischiano anche clamorosi scivoloni). Io, per mio conto, ho sempre pensato al rispetto come atteggiamento dovuto da parte di chi vive in una realtà che, lo si voglia o no - con sacrifici o gratificazione - stravolge radicalmente (stagionalmente) abitudini, affetti, rituali, manìe, vite. Rispetto dovuto e preteso, sia ben chiaro. Che significa: sei l'ospite, benvenuto, farò il possibile perché tu possa trascorrere la vacanza che desideravi; ricorda però che la tua serenità si confronta continuamente con la mia, e dunque io mi adopererò per applicare ogni buona norma che serenamente favorisca la convivenza, ma mi aspetto che tu faccia lo stesso. Quindi: rispetto per le (poche) regole elementari che ci rendono tutti, turisti e indigeni, persone ogni volta migliori. Questo, volevo dire. Ed era quello che veramente pensavo, prima di scattare la foto.
venerdì 28 maggio 2010
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